I tamburi dell'amore di Maha Hassan
I TAMBURI DELL'AMORE di Maha Hassan, Poiesis Editrice
Traduzione dall'arabo di Federica Pistono
Un romanzo, breve e denso, che getta uno spiraglio di luce sulla rivolta siriana, prima che si trasformasse in guerra civile, descrivendo la rivolta dei cittadini siriani affamati di libertà, di giustizia e di dignità dopo mezzo secolo di feroce dittatura.
Traduzione dall'arabo di Federica Pistono
Un romanzo, breve e denso, che getta uno spiraglio di luce sulla rivolta siriana, prima che si trasformasse in guerra civile, descrivendo la rivolta dei cittadini siriani affamati di libertà, di giustizia e di dignità dopo mezzo secolo di feroce dittatura.
«Mi trovavo
in una stanza piena di sangue. Ero immersa nel sangue fino al mento. Ho
cominciato a nuotare nel sangue per risalire in superficie, le mani coperte di grumi
coagulati. Mi dibattevo mani e piedi per tornare a galla e per evitare di
inghiottire quel sangue. Intorno a me, emergevano brandelli di corpi, teste
mozze, occhi, piedi. Ho cercato di urlare». (I tamburi dell’amore, p.
106).
Ecco uno degli incubi di Rima Khuri, la
protagonista del romanzo, alter ego dell’autrice.
Rima è docente alla Facoltà di Lettere moderne alla
Sorbona. Vive infatti a Parigi da vent’anni, da quando ha lasciato Damasco, sua
città natale.
Dalla sua vita parigina, universitaria, tranquilla
e a volte monotona, Rima piomba in un’esistenza virtuale scandita dagli eventi
della rivoluzione siriana, esplosa nel marzo del 2011.
Il romanzo rappresenta una finestra affacciata
sulla rivoluzione siriana, specialmente quella dei primi due anni, raffigurando
una sorta di ponte tra l’ambiente parigino di Rima e la rivolta siriana. Il
ponte parte da Parigi per arrivare a Damasco attraverso il computer di Rima,
che, connessa su Fecebook, intesse progressivamente una rete di conoscenze
virtuali che la portano a incontrare Yussef, un attivista siriano originario di
Kafranbel , una cittadina siriana molto coinvolta nella rivolta.
Poco a poco, una storia d’amore virtuale nasce tra
Rima e Yussef.
Il romanzo focalizza l’attenzione sul ruolo
concreto occupato dai social network nella vita quotidiana delle persone,
specialmente dei Siriani. Facebook diventa uno dei principali vettori per la
trasmissione e lo scambio di informazioni tra i cittadini, che consegnano al
social network una parte importante dei loro pensieri, sentimenti e stati
d’animo.
Il ponte Parigi- Damasco viene attraversato quando
Rima Khuri decide di lasciare la capitale francese per tornare nella sua città,
viaggiando attraverso la Siria.
Giunta nel paese natale, Rima lascia spesso la
parola ad altri personaggi. Il romanzo diventa a questo punto quasi un
reportage, giacché Rima diviene portavoce di posizioni e sentimenti molto
diversi nei confronti della rivoluzione. Grazie al lavoro di indagine che la
donna conduce sul campo, motivata dal suo desiderio di conoscere e capire la
realtà, il lettore può analizzare un ricco ventaglio di punti di vista:
dall’impegno e dall’attivismo della giovane generazione, viva e creativa,
affamata di libertà e di giustizia, alle testimonianze di coloro che nella
rivoluzione hanno perduto familiari e beni, fino alla diffidenza e al disprezzo
di alcuni intellettuali che ritengono la rivoluzione priva di un’organizzazione
adeguata.
L’incontro di Rima con i genitori, al suo arrivo a
Damasco, informa il lettore sul passato della protagonista. Il rapporto con il
padre è caratterizzato da un duro contrasto che risale ai tempi della
giovinezza della figlia e della sua partenza dalla Siria. Lo scontro tra padre
e figlia si ripropone nel presente con le opposte valutazioni sulla rivoluzione
siriana.
Nonostante i vent’anni di lontananza, un profondo
affetto e una tenerezza discreta legano Rima a sua madre, personaggio toccante
anche se la sua apparizione è piuttosto breve.
Da Damasco,
Rima si sposta ad Aleppo per rivedere alcuni parenti e per incontrare
finalmente Yussef ma, durante una manifestazione, incontra il suo destino..
Il romanzo conduce il lettore al cuore della
rivoluzione siriana con grande sensibilità, unita alla semplicità con cui
l’autrice descrive scene di amicizia e di complicità tra i personaggi. La
scrittrice dipinge molti quadri di vita quotidiana siriana, presentando al
lettore soprattutto i momenti di convivialità e di empatia tra i personaggi:
attraverso le pagine del libro il lettore ha l’impressione di percepire i
profumi dei piatti e l’aroma del caffè.
Il racconto degli incubi di Rima, dopo l’inizio
della rivoluzione, attribuisce un aspetto particolare alla narrazione: Rima
vive nella sua carne le torture e le atrocità commesse dal regime contro il
popolo. I suoi incubi, densi e profondi, sono descritti con grande forza
narrativa. Sono immagini che parlano intensamente, attraverso le quali il
lettore avverte come il cuore di Rima sia abitato dalla morte e dalle
sofferenze dei suoi compatrioti.
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